Stress Post Traumatico e Malattie Oncologiche e Neurodegenerative

Che cosa può fare una psicoterapia esistenziale per i malati oncologici? Oggi sappiamo moltissimo sul cancro e siamo informati sugli enormi progressi che la medicina fa, offrendo sempre più spesso fondate speranze di guarigione o di controllo per lunghi periodi di tempo. Tuttavia, chi ha ricevuto una diagnosi oncologica è quasi sempre sotto shock e così i suoi familiari che vedono un futuro difficile col crescere delle domande in attesa di risposta. La malattia oncologica come esperienza dolorosa radicale porta la persona a confrontarsi con i sintomi della malattia e l’invasività delle cure ma anche con il limite e il significato della sua stessa esistenza.

È inevitabile che la persona colpita da una tale diagnosi e dalla situazione clinica e mentale in cui si trova, chieda perché debba morire. La sofferenza è infatti legata all’angoscia del “dover morire”.

Come si può aiutare la persona devastata da questa minaccia esistenziale?

Un intervento terapeutico esistenziale si muove entro una cornice relazionale in cui è posto l’accento sui bisogni, sulle paure, sulle angosce, sul dolore fisico e psichico che riguardano l’esperienza della malattia.

-Diventa indispensabile dunque da parte del terapeuta mostrare la capacità di prendersi cura dell’altro come persona, con empatia, onestà e rispetto.

– Il terapeuta esistenziale è addestrato a cogliere la complessità delle emozioni e dei problemi del paziente attraverso un ascolto empatico molto stretto che permette di condividere, e risolvere, i nodi più angosciosi che tormentano il paziente oncologico.

– Il tipo di ascolto necessario in questi casi deve mirare a privilegiare il momento presente, anziché disperdersi nella ricerca delle radici profonde e inconsce della sofferenza.

– La terapia consiste anche in un incoraggiamento a trovare le risorse per ridefinire e trasformare l’esperienza di malattia alla ri-scoperta dei concetti di vita, morte e di ciò che si è realizzato nella vita, percorrendo insieme la traiettoria esistenziale del paziente.

-Un altro possibile intervento di aiuto è l’utilizzo della Meaning Therapy di W. Breibart, ovvero la scoperta dei significati smarriti che possono modificare anche la definizione del tempo.

Altro utilissimo strumento di terapia esistenziale è la Dignity Therapy, che consente di trasformare il poco tempo ancora a disposizione in un tempo prezioso.

– Infine, il malato oncologico può contare nel corso della terapia esistenziale sull’utilizzo di tecniche corporee in grado di alleviare il dolore somatizzato dalle diverse forme di malattie oncologiche.

La dottoressa Filastro riceve :

Roma , Via Gaetano Moroni 20 ( a 100 metri da metro B fermata Piazza Bologna )
Ladispoli , Viale Italia 82

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