Disturbi Depressivi

È sbagliato chiedere ad un depresso di reagire e di non minimizzare, mentre invece è importante stargli vicino, dedicando a lui o a lei tempo e disponibilità. È molto opportuno informare il paziente depresso sulle caratteristiche della sua malattia mostrandogli la via d’uscita dalla depressione, che spesso lei o lui non vede perché il depresso non è e non va confuso con la persona triste. La tristezza è generata da eventi reali che provocano dolore (come gli abbandoni, la malattia e la morte delle persone care) mentre la depressione consiste in un atteggiamento negativo stabile simile all’indifferenza o a una strana forma di pigrizia. Il depresso in genere non sa di esserlo e viene avviato a una psicoterapia su impulso delle persone che gli sono accanto. È fondamentale trasmettere alla persona depressa per via empatica, e dunque con un processo esistenziale e non soltanto informativo, la notizia più importante: la sua malattia è fra i pochi disturbi psichici che possono essere guarite o mantenute sotto controllo per sempre. Ciò si ottiene in genere con una combinazione di psicoterapia e farmaci idonei, sempre più perfezionati anche se alcuni come il litio sono antichissimi: gli antichi romani costruirono città termali dove le acque erano ricche di litio, anche se confondevano la depressione con la melanconia. I manuali elencano una discreta quantità e diversità di disturbi depressivi che vanno da quello della “disregolazione dell’umore dirompente” al disturbo aggressivo maggiore, dalla distimia o disturbo depressivo persistente al disturbo disforico premestruale e a quello indotto da sostanze o da farmaci. Ecco di seguito alcuni dei sintomi più importanti e ricorrenti del disturbo depressivo maggiore: umore depresso per la maggior parte del tempo, marcata diminuzione di interesse o piacere, significativa perdita di peso o aumento di peso, insonnia ipersonnia, agitazione o rallentamento psicomotorio, faticabilità o mancanza di energia, sentimenti di svalutazione o colpa eccessivi, ridotta capacità di pensare o concentrarsi, indecisione, pensieri ricorrenti di morte, ideazione suicidaria.

COME SI INTERVIENE?

Un intervento terapeutico combinato di farmaci e psicoterapia può rifondare serenità e progetto di vita. In un clima relazionale empatico con il terapeuta esistenziale il paziente può vivere in sicurezza le emozioni legate all’esperienza di malattia che sta vivendo, esprimendoli e condividendoli attraverso un lavoro di elaborazione ed esplorazione sia in senso longitudinale che nel qui e ora, confrontandosi con eventi passati di dolore riaccesi dall’esperienza di malattia che sta vivendo adesso.

Il terapeuta esistenziale può avvalersi di interventi corporei della Bioenergetica o tecniche di rilassamento e gestione del dolore, La finalità dell’intervento è quella di aiutare il paziente a trovare un nuovo modo di essere, funzionale alla realtà attuale, e acquisire un nuovo stile di pensiero utile là dove è inutile una esplorazione profonda del passato

La dottoressa Filastro riceve :

Roma , Via Gaetano Moroni 20 ( a 100 metri da metro B fermata Piazza Bologna )
Ladispoli , Viale Italia 82

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